Il giudizio dei letterati e dei filologi

Anni Terribili

                                    

                                           “da padre Semeria, nelle lunghe conversazioni che ebbi con lui, imparai che Dio è soprattutto amore”  3 

                                                                                                                             C.  Bo                                                                                                                                                      

 

– “Ho conosciuto padre Semeria quando le sue tesi erano condannate dal Vaticano. Oggi andrebbero benissimo” (Eugenio Montale) 19;

– “Sembrava il colosso di Rodi fatto prete. Ma dietro ai grossi occhiali, agli occhi miopi e sporgenti, che fissavano l’interlocutore e pareano insieme vederlo e non vederlo, luceano di tanta intelligenza, di tanta bontà, di tanta semplice letizia, da ingentilire l’omone” (Alfonso Gatti) 1;

– “Il padre Giovanni Semeria, barnabita di Genova, può dividere col Fogazzaro l’onore di essere stato il commesso viaggiatore delle nuove idee. Se non tutte arrivavano pure all’uditorio attraverso le necessità oratorie del famoso predicatore, certo esse hanno ravvivato l’animo di parecchi giovani e promosso l’interesse alle questioni religiose di molti indifferenti. Egli ficcava le nuove idee dappertutto, parlando di storia e d’arte, di politica e di letteratura, perché non ha lasciato nulla di intentato, dalle letture dantesche fino all’alpinismo, ma sempre, peccato! nel genere oratorio. Ma non gli va fatta troppa colpa di ciò che è difetto dell’attività cui si è dedicato — e bisogna anzi essere meravigliati che vi abbia potuto introdurre qualche germe di nuove capacità intellettuali” (Giuseppe Prezzolini) 2;

– “Proprio mentre Dio mi si rivelava attraverso i libri, un uomo entrò nella mia vita e vi portò quel dio che oscuramente cercavo… Era un personaggio affascinante …. da padre Semeria, nelle lunghe conversazioni che ebbi con lui, imparai che Dio è soprattutto amore. E’ il Dio che ho accettato, che ho fatto mio, che ho poi cercato sempre di seguire” (Carlo Bo) 3;

– “Tu hai sentito che la scienza non è tutto, che la fede non è una scienza, che è un dono di Dio che si custodisce coll’uso come un anello d’oro puro, portandolo cioè con la carità” (Giovanni Pascoli) 4;

– “Mi fece l’impressione di un uomo fortissimo, arditissimo e sicuro di sé, destinato a grandi cose: affascinava tutti” (Tommaso Gallarati Scotti) 5;

– “Se questo abate resta prete, scommetto che diventa papa; se, poi, non si fa prete certo diventa ministro della Pubblica istruzione” (Giuseppe Chiarini) 6;

– “C’era in lui, e nella sua preveggenza, non so che anticipazione dello spirito giovanneo” (Angelo Barile) 7;

– Il Semeria è “uno degli epigoni del movimento biblico, al punto da qualificare come “semeriani”  i seguaci delle nuova scuola esegetica” (Alfredo Schiaffini) 8;

– “Così grosso com’è e così alto intellettualmente non par vero, ma egli mi sembra il fratello Germano del fanciullino che io mi sento nascere in cuore nelle ore più buone della mia vita” (Giovanni Pascoli9; 

– “Al sermone di pura edificazione ed esortazione, intessuto di luoghi comuni … aveva sostituito una sorta di conversazione (chiamarla conferenza sarebbe inesattamente irrispettosa) non priva di effetti oratori ma tenuta in tono familiare e pacato”  (Giorgio Levi Della Vida) 10;

– “Comincia la messa officiata a un prete robusto come uno zappatore, che pronuncia le formule sacre con una bocca accesa sporgente da una barba fulva…. il cannone tuona verso il monte di S. Michele … Il sacrificio della messa s’ interrompe affinché i cappellano parli. Egli sale sopra una bigoncia che domina l’altare fasciato di lana rossa. Con una facondia senza intoppi, egli parla del coraggio. Il coraggio l’ascolta, armato e taciturno… il cielo s’affoca d’amore …. Il Barnabita cessa di parlare. Il sacrificio della messa viene ripreso dall’officiante, con un sussurro lieve, con un moto di labbra, perché ciascuno oda nel cuore la parola profonda (Gabriele D’Annunzio) 11;

– “Ebbi ospite d questi giorni per brevi ore il P. Semeria e non Le so dire quanto calore e quanto lume io abbia preso da quella gran mente” (Antonio Fogazzaro) 12;

– “È attualmente il più celebre oratore sacro d’Italia, il più forte genio filosofico del clero italiano, il più popolare rappresentante di quella evoluzione verso le idee moderne che viene effettuandosi nel clero colto.  È oratore sacro, conferenziere, artista, giornalista, un vero prodigio di lavoro e di eloquenza” (Edmondo de Amicis) 13;

– “Sentì ripercuotersi nella morte le sue stesse parole altisonanti di incitamento a combattere, ne provò l’angoscia smarrita di aver tradito la sua vocazione sacerdotale, di aver ingannato con la parola la sua fede più vera, il comandamento della carità” (Tommaso Gallarati Scotti) 14;

– “Commesso viaggiatore della carità … Non ha che una sola carriera, la sua Via Crucis”  (Tommaso Nediani) 15;

– “Fra tutti questi modernisti, Semeria dà l’impressione di un realista, spirito largo, critico e vivacissimo, più pratico degli altri…” (Romain Rolland) 16;

– “Era, se non modernismo, un’esplicita e audace affermazione di modernità” (Giorgio Levi Della Vida) 18;

(segue a pag. 2)

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