Scrivendo, nel 1924, una rendicontazione particolareggiata sull’azione di carità intrapresa, con il Minozzi, in favore degli orfani, il Semeria ricorda: «Decidemmo di dividerci momentaneamente per poi lavorare meglio uniti. D. Minozzi scelse per sé la parte più prosaica; restare qui in Italia, continuandovi il lavoro di esplorazione, di dissodamento del terreno, di rapporti con le Autorità, di appello alla beneficenza indigena e straniera […]. E a me toccò la parte più poetica, il viaggio negli Stati Uniti del Nord America dove c’erano i dollari americani e i cuori generosi dei nostri emigranti»1 . Erano, entrambi, impazienti di agire: gli Orfani non potevano aspettare2.
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Le cartine dinamiche
Per rendere ancora più accessibili le informazioni relative ad alcuni aspetti della vita e dell’opera del Semeria, in questa sezione renderemo disponibili alcune cartine dinamiche che ne sintetizzano le esperienze più rilevanti.
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Le Conferenze
Che Padre Semeria fosse stato, nel suo tempo, “il più noto, il più ascoltato, il più acclamato dei sacri oratori in Italia” è dato, ormai, acquisito ai più. Il Gentili ricorda: “mesi mariani, novene, tridui, spiegazioni del Vangelo, esercizi spirituali al clero e al popolo, quaresimali (anche due contemporaneamente), conferenze e congressi… Non gli bastavano i pulpiti! … in Francia, in Svizzera, in Belgio, in Inghilterra, persino in America… Si trattasse del varo di una nave o della inaugurazione di un monumento qualsiasi, ogni tema era suo. Tanto che un arguto ecclesiastico ebbe a dire: «Non gli manca che fare un discorso sulle corna del diavolo»”1.
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P. Semeria e l’apostolato, con P. Minozzi, nelle Case del Soldato
Quando Don Giovanni Minozzi, sacerdote e cappellano militare, durante la prima guerra mondiale, organizzò, al fronte, le Case del Soldato, Padre Semeria fu suo sostenitore entusiasta offrendogli un supporto, concreto e costante. Specie allorquando – nella primavera del 1918 – con la scusa di garantire una parvenza aconfessionale alle Case – l’Intendenza Generale, aveva usato la presenza al fronte dell’American Red Cross e dell’ YMCA (Associazione della Fratellanza universale di matrice protestante) per sostituirlo al vertice dell’iniziativa, insinuando che il sacerdote “non teneva regolari registrazioni” del materiale distribuito.
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G. De Sando “Giovanni Semeria cappellano militare, padre degli orfani di guerra: Ricordi ed aneddoti” (1934)
Del volume sono anticipati i contenuti più rilevanti, le edizioni più significative, le note critiche di maggior rilievo, ed è resa disponibile una versione in pdf/a per il download perché il lettore possa utilizzarla, nella lettura domestica, con il proprio pc, con il proprio ipad, cercando all’interno del file, evidenziando, appuntando, le riflessioni che ritiene di maggiore interesse.
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Quotidiani e Riviste in rete [stranieri]
Chi ha modo di scorrere, con attenzione, i riferimenti bibliografici utilizzati, fin dagli inizi del Novecento, dai vari autori che, in articoli e saggi, hanno contribuito a presentare la figura del Semeria, può facilmente notare come questi, nella quasi totalità, rimandano a testi italiani sottolineando, nel migliore dei casi, la rilevanza assunta dal padre barnabita all’interno del contesto nazionale, come studioso, modernista, apostolo della carità. Eppure, basta allargare un poco la prospettiva della propria ricerca storica per constatare quanto sia limitato restringere il padre barnabita al contesto nazionale.
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P. Semeria cappellano militare e la crisi di coscienza
Lo storico Roberto Morozzo della Rocca all’interno del Programma “I Cappellani militari”, della serie “La Grande Guerra, 100 anni dopo”, prodotto da RAI Cultura, spiega come i cappellani militari – chiamati anche i “soldati di Dio” – furono, a tutti gli effetti, tra le figure più importanti e significative della Prima Grande Mondiale.
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P. Giovanni Semeria … visto da vicino
Quando si parla del Padre Semeria il pensiero corre, veloce, all’intellettuale, alle sue capacità oratorie, ai suoi scritti storici, filosofici, all’esilio causatogli dalla crisi modernista, all’esperienza tragica della Grande Guerra, o all’uomo della carità, che attraverso l’Opera Nazionale per il Mezzogiorno d’Italia, fondata, con l’amico Minozzi, ha speso ogni sua energia a favore degli orfani nel Mezzogiorno d’Italia.